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Giovanna esiste ora anche su Facebook. Il suo profilo è nato poche ore dopo l'arrivo della notizia, tuono di tempesta e fuoco d’artificio insieme: Dario, ammesso all’Accademia di Livorno. Dario, in procinto di lasciare Taranto per diventare Ufficiale di Marina. Dario il figlio maschio. Dario che correva per casa in mutande e canottiera quando ancora non arrivava al metro. Dario che tornava da scuola stanco e mangiava con lei la pasta al sugo prima di studiare matematica. Dario che il sabato notte sembrava non tornare mai. Dario che le porta da sempre le buste con la spesa su per le scale. Dario che c’era sempre stato. Dario che ora parte.

Certo, si telefoneranno ogni giorno. Ma quella telefonica è una linea troppo fragile, agli occhi di Giovanna. Un ponticello esile e dissestato. Un filo da ricamo teso tra Taranto e Livorno, lungo il quale i peperoni di zia Enza si ridurranno a banali acalorici aggettivi, i baci e le buone notti si trasformeranno in saluti malinconici, le parole troveranno appena lo spazio per viaggiare.

Se esiste anche solo una possibilità che questo Facebook fornisca più forti montanti al loro personale, invisibile e lunghissimo viadotto, Giovanna la coglierà. Metterà in gioco i suoi ingranaggi mentali, abituati da sempre alla superficie liscia dei fogli formato A4, all’inchiostro sporco delle biro, ad un filo del telefono attorcigliato tra le dita. Combatterà contro i suoi limiti, quelli di una cinquantenne superstite di un mondo evidentemente obsoleto e oramai in dissolvenza. Lotterà per godersi il suo Dario in divisa, e per mostrarlo dal computer di Marta anche alle sue sorelle, Enza e Crocifissa, che a Ginosa Marina ci sono rimaste, ma che a Taranto verranno a trovarla già per il ponte dei morti.

 

Giovanna a Ginosa Marina torna sempre, appena arriva l’estate. Le piace ascoltare il mare sotto il sole del tardo pomeriggio, con gli occhi coperti da un fazzolettino. Una delle sue prime prove di ricamo. Il fazzolettino è una trovata dell'ultimo periodo che rende Giovanna contenta. E’ un isolante efficacissimo, la garanzia per sonni indisturbati e conversazioni ininterrotte. Quelle tra lei e le onde.

Adesso, per esempio, Maria l’ha riconosciuta da lontano. Maria ne è proprio certa: quella laggiù è lei, è Giovanna. Quel costume con i soli rossi è suo soltanto. Deve dirle che la figlia del panettiere si sposa. L’ha scoperto questa mattina mentre comprava il filone. Ora raccontarlo a Giovanna le andrebbe tantissimo. Maria sente le gambe già in movimento, spinte dall'urgenza. Maria già cammina in direzione di Giovanna. Giovanna rimarrà di stucco. La figlia del panettiere. Col carabiniere arrivato in quartiere solo lo scorso anno. Poi Maria ci ripensa. Proprio quando potrebbe toccare Giovanna con un dito, avverte il disagio. Scostare quel fazzolettino così ben messo, così discreto e inequivocabile al contempo, non le riesce proprio. La fa sentire invadente. E benchè sia ormai pomeriggio, la sabbia brucia ancora. Meglio tornare indietro, verso la battigia. Giovanna, ignara, continua ad ascoltare le onde, continua a chieder loro che tengano compagnia al suo Dario, non appena partirà. Che il loro infrangersi possa ricordare all'apprendista marinaio quelle lunghe giornate trascorse sul molo a tuffarsi con i compagni di classe, a rubare al distratto Pietro i pesci raccolti, a mangiare i peperoni ripieni di zia Enza. Che le onde possano essere amiche, che aggiungano corda a quel lunghissimo, fragile ponte, conosciuto solo da Giovanna e da un ragazzo ancora senza barba.

 

 

 

Giovanna ha conosciuto internet due volte soltanto.

La prima è avvenuta sotto la direzione della figlia Marta. Un’esperienza confondente, durata 4 minuti circa e dettata da un’urgenza: scoprire l'ingrediente segreto della pastiera napoletana, quello indicato nel ricettario on-line dell'attendibile Suor Cipriana. Scoprirlo. Prima della chiusura del supermercato.

La seconda volta, avvenuta anch'essa sotto la direzione della paziente Marta, ha portato a risultati ancor più dirompenti di una pastiera ben riuscita: la creazione di una Giovanna in formato on-line, nata a Ginosa Marina e residente a Taranto, con l'abbronzatura ed il sorriso della sua foto più bella, quella scattata nell'estate del 1983.

 

 

 

Giovanna e le onde

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